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trio

IMPULSI parte 2


di Volpycony
16.03.2021    |    1.003    |    11 9.4
"La sua mano va avanti e indietro con calma, e quando arriva al glande, rallenta e lo massaggia con amore..."
Riassunto dei primi capitoli precedenti

Andrea e Nicoletta hanno incontrato un fotografo, David, e lo hanno invitato nel loro appartamento per un aperitivo, ma tra loro immediatamente è nata una sintonia sessuale che, prima ancora di conoscersi, hanno scopato e hanno avuto un orgasmo simultaneo. .

Capitolo 4

Andrea sta preparando per tutti una insalata e delle tartine. In frigorifero c’è una bottiglia di Gewürztraminer pronta da stappare, preludio di un brunch all’altezza della situazione. Io me ne sto seduto sul tappeto con la schiena appoggiata al divano e la fotocamera in mano: ho appena guardato gli scatti presi durante la nostra prima scopata insieme, ingrandendone alcune per vedere i particolari. Non sono uno che si eccita facilmente, sono piuttosto solitario e spesso mi lascio attirare dal facile romanticismo che dà più spazio alla fantasia che alla pratica.
Nicoletta è affacciata alla finestra e sembra ascoltare il brusio che sale dalle strette vie del centro storico.
Rifletto sul fatto che non più di un quarto d’ora prima, durante l’amplesso, abbiamo tutti avuto la sensazione di far parte di un unico corpo e un’unica anima, mentre ora ognuno sembra perso dentro i suoi pensieri più intimi. Così mi alzo e raggiungo Andrea in cucina: «Hai bisogno una mano?» gli chiedo affondando un paio di nachos nella salsa piccante.
Lui ammicca verso Nicoletta: «Falle compagnia».
Giro intorno al tavolo e intanto, attraverso il vetro satinato dei pensili della cucina, vedo un barattolo di Nutella. Lo prendo e mi avvicino alla finestra. Nicoletta è completamente nuda, completamente depilata, completamente abbronzata. Completamente figa. Se ne sta lì, incurante del fatto che chiunque, guardando all’insù, la può vedere, con le tette che ogni tanto vengono avvolte nella tenda bianca mossa dall’aria.
Le prendo dolcemente il braccio e la faccio girare verso di me: quando vede il barattolo nelle mie mani sorride, e apre leggermente la bocca come per espiare il primo gemito di piacere. Immergo un dito nella crema e inizio a dipingerle cerchi incerti sull’areola dei capezzoli, che istantaneamente si innalzano turgidi in una erezione tutta al femminile. Se potesse eiaculare dal capezzolo mi attaccherei con le labbra come lei si era attaccata al cazzo di Andrea. «Scopami la bocca col tuo capezzolo», le sussurro, e in un attimo mi trovo la sua tetta in bocca e ho nutella su tutta la faccia. Passo da una tetta all’altra, mentre lei mi toglie il barattolo dalle mani, gemendo così forte che, sono certo, qualcuno sicuramente ora sta guardando.
Improvvisamente si divincola allontanandomi leggermente, poi si inginocchia e mi abbassa gli slip. Il mio uccello sbalza fuori come una molla, e lei, con le dita, mi spalma la Nutella fino a coprirlo interamente. Devo guardare dall’altra parte, se no le vengo nelle mani: vedo Andrea che, abbandonate le posate sul tavolo, si sta masturbando con movimenti eleganti e controllati. Penso di non aver mai associato la masturbazione a un ritmo così sinuoso e musicale. La sua mano va avanti e indietro con calma, e quando arriva al glande, rallenta e lo massaggia con amore. Quello che sto vedendo non è una sega, è un blues di Jimi Hendrix, Born under a bad sign.
Nicoletta me lo ha preso in bocca così delicatamente che non me ne sono nemmeno reso conto: le sue labbra me lo circondano come una seconda pelle, e va avanti e indietro in perfetta sincronia col movimento della mano di Andrea. Sono ipnotizzato: la pressione delle sue labbra è leggera, sartoriale, mi fa impazzire perché mi porta avanti e mi porta indietro. E improvvisamente, con Jimi nella testa, non riesco più a capire se quello che sento intorno al mio uccello sono le labbra di Nicoletta o la mano di Andrea. Una sensazione così confusamente esplosiva che grido e vengo, vango per un minuto intero e lei non si ferma un instante, beve il mio personale Gewürztraminer incurante del fatto che siamo una maschera di Nutella, che il sapore della nocciola ha cancellato quei pensieri così intimi che ci avevano resi isole lontane.
Avere un orgasmo così può portarti alla follia. Mi appoggio alla parete per prendere fiato, e Nicoletta si avvicina ad Andrea e, con le mani ancora coperte di cioccolato, afferra quelle di lui e lo accompagna con delicatezza e con quel ritmo blues che ho ancora nella testa. Li guardo e vedo che sono una cosa sola, un orgasmo solo, e ancora mi viene voglia di buttarmi nella mischia. Così mi avvicino e prendo le mani di lei che tengono le mani di lui, e insieme lo facciamo venire, mescolando tutto quanto tra le nostre dita in un fluido che è oro, incenso e mirra tutto insieme. Ce l’ho ancora duro e mi sembra impossibile: accompagno Nicoletta alla finestra e lei, che ha capito già tutto, si appoggia al davanzale e si tiene con le mani agli stipiti mentre gli infilo l’uccello e inizio come uno stantuffo a spingere e spingere, con il blues che diventa rock e lei che grida di piacere.
E non è più una sensazione: giù, nel vicolo, la gente si è fermata a guardare.
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